Terme dei Papi

Il Bullicame (anticamente Bulicame) la più nota diViterbo una sorgente di acqua sulfurea calda (circa 58 C), sita appena fuori Viterbo, ad ovest del centro storico cittadino e nelle vicinanze dell’aeroporto. Il Bagnaccio sorgente sulfurea calda a pochi km da Viterbo,  direzione Marta Lago di Bolsena.

Potrete rigenerarvi considerando anche il bagno di notte, che sotto le stelle vi regalerà momenti indimenticabili.

 

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TERME A PAGAMENTO:

www.termedeipapi.it

 

Gli antichi stabilimenti termali
Lungo il tracciato dell’antica via consolare Cassia (oggi non più visibile tranne che per un breve tratto a cavallo del Fosso Risiere) sorgevano, in epoca romana, ben quattordici stabilimenti, di molti dei quali rimangono tracce importanti che, sebbene ormai dirute e abbandonate, ci ricordano la millenaria tradizione termale di Viterbo:

  • Terme del Masso o Massi di S. Sisto (Località Palliano): questi ruderi ben conservati, insieme a frammenti di tegole, marmi e terracotte sparsi nei campi circostanti, fanno pensare che il complesso si estendesse in maniera notevole. Circa 1,5 km più a nord scorre il Fosso Risiere, presso cui affiora l’unico tratto ancora visibile del pavimentum della Cassia antica.
  • Terme degli Ebrei: di esse, situate nei pressi dell’odierno stabilimento “Terme dei Papi”, e a strapiombo sul Fosso Caldano, rimane un massiccio rudere completamente coperto di rovi. Questo stabilimento fu probabilmente riutilizzato in epoca medioevale, come dimostrerebbero alcuni particolari costruttivi.
  • Terme delle Zitelle: di questo stabilimento rimangono, oltre a una parte della struttura esterna, dei meravigliosi pavimenti a mosaico, oggi purtroppo non visitabili.
  • Terme della Lettighetta: stupendo esempio di costruzione romana a pianta quadrata, la cui forma ricorda quella di una lettiga, da cui il nome. A 100 metri da essa si ergono i resti di due ambulacri dell’età repubblicana.
  • Terme del Bacucco: costituiscono i resti più maestosi fra quelli presenti nel territorio viterbese e testimoniano la grandiosità e sontuosità che doveva avere in origine questo stabilimento. Colpito dalla loro bellezza, Michelangelo ne tracciò due schizzi a penna.